
Raffaele Vittorio Matteucci
Da Biografie della Enciclopedia Treccani, biografia scritta da Maria Piazza
MATTEUCCI, Raffaele Vittorio. - Vulcanologo e geologo, nato a Ripe presso Senigallia nel 1846, morto a Napoli il 16 luglio 1909. Libero docente di geologia nell'università, direttore del gabinetto di fisica terrestre di Napoli, fu chiamato nel 1903 a succedere a L. Palmieri nella direzione dell'osservatorio vesuviano. Iniziata la carriera scientifica con lavori di chimica e petrografia, si dedicò subito alla vulcanologia. E furono in special modo i lavori riguardanti il Vesuvio, i cui fenomeni pose a confronto con quelli dei vulcani di Santorino e di altre località, che lo resero noto.
Tra i numerosi lavori si possono ricordare: Le rocce filoniane dell'isola d'Elba (Pisa 1894 e 1897); Quelques excursions géologiques dans le grandduché de Baden, la Hesse, la Bavière et le Wurtemberg (Parigi 1895); L'apparato dinamico dell'eruzione del Vesuvio (Napoli 1895); Sul bicarbonato prodottosi sulle lave (ivi 1895); Fisica delle lave fluenti (ivi 1898); État actuel des Volcans de l'Europe méridionale (Parigi 1899); Production simultanée de deux sels azotés dans le cratère du Vésuve (ivi 1900), ecc.
Bibl.: E. Oddone, in Boll. Soc. sism. it., XXIII (1908-09), p. 537; G. Mercalli, in Ann. R. Univ. Napoli, 1912-13, p. 414.
Dal sito “La Memoria dei luoghi”
http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/trecastelli/153-raffaele-vittorio-matteucci-biografia
Tra i personaggi notevoli a cui il Comune di ripe ha dato i natali spicca il nome di Raffaele Vittorio Matteucci.
Nato a Ripe nel 1846 e morto a Napoli nel 1909, fu un celebre geologo e vulcanologo.
Entrò nel mondo dell’università come libero docente di geologia per poi passare a dirigere il gabinetto di fisica terrestre presso il capoluogo partenopeo succedendo a Luigi Palmieri nella direzione dell’osservatorio vesuviano. Intraprese la carriera scientifica dedicandosi prevalentemente a lavori concernenti la chimica e la petrografia, accanto ai quali ben presto emersero quelli dedicati alla vulcanologia suo ambito di indagine prediletto. Furono proprio gli studi condotti in questo campo a conferirgli notorietà; in particolar modo le sue osservazioni comparative del Vesuvio con altri vulcani (soprattutto quello dell’isola greca di Santorini, ma non solo) e le tesi relative ai prodotti eruttivi.
Tra i numerosi lavori si possono ricordare: Le rocce filoniane dell’isola d’Elba (Pisa 1894 e 1897); Quelques excursions geologiques dans le grand-ducheè de Baden, la Hesse, la Baviere et le Wurtemberg (Parigi 1895); L’apparato dinamico dell’eruzione del Vesuvio (Napoli 1895); Sul bicarbonato prodottosi sulle lave (ivi 1895); Fisica delle lave fluenti (ivi 1898); État acque des Volcans de l’Europe meridionale (Parigi 1899); Production simultanée de deux sels azotés dans le cratere du Vésuve (ivi 1900).
di Silvia Serini


