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Quintino Sella

Autore: Germano Rigault - Accademia delle Scienze di Torino

(Dal sito dell’Accademia delle Scienze di Torino, a cura di Germano Rigault, del 18/01/2005.)

Fin da ragazzo Quintino Sella era stato affascinato dal mondo dei minerali e dei cristalli, ma il suo interesse non era andato oltre la collezione.

E’ interessante osservare come non abbia seguito alcun corso istituzionale di cristallografia, la disciplina in cui eccellerà, né al’Università di Torino, né all’Ecole des Mines. Tuttavia deve aver letto la Fisica dei corpi ponderabili (1837) dell’Avogadro, che nel 1855 definisce “un’opera classica” e di cui adotterà la nomenclatura cristallografica.

L'attività scientifica del Sella nel campo della cristallografia e della mineralogia è essenzialmente concentrata negli anni che vanno dal 1854 al 1861; gli studi cristallografici sui minerali, e in particolare sui geminati, e quelli su sostanze artificiali inorganiche ed organiche, quasi tutti pubblicati nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino, hanno come finalità la risoluzione del problema delle relazioni esistenti tra morfologia e struttura dei cristalli e del riconoscimento delle sostanze cristalline mediante la determinazione delle proprietà cristallografiche, morfologiche ed ottiche.

Ma è nelle note di alcuni di questi lavori, moderni per stile e rigore, che il Sella porta dei contributi fondamentali per lo sviluppo della cristallografia teorica mediante l'applicazione della geometria proiettiva e della teoria dei determinanti: per questi studi Quintino Sella è da considerare a pieno diritto uno dei fondatori della cristallografia matematica.

La rapida carriera politica impedì al Sella di continuare ad occuparsi, se non in modo saltuario, dei suoi studi cristallografici e mineralogici. Tenne infatti la cattedra di Mineralogia alla Scuola di Applicazione per gli ingegneri, cui era stato chiamato nel 1860, soltanto per l'anno accademico 1861-62 e poi correttamente si dimise per i suoi impegni politici.

Tratto dall'articolo "Mineralogisti del XIX secolo in Piemonte" di L.M. Gallo e E. Costa.

...mineralogista e ingegnere minerario nonchè ideatore, con il bolognese Giovanni Capellini, della Società Geologica Italiana (ved.fig. 4). Verso il 1850 progettò e realizzò l'elettrocernitrice magnetica (ved.fig. 3), un'invenzione concepita per il recupero dei minerali di rame accumulati nelle discraiche del giacimento polimetallico di Traversella, ma che si rivelò subito di grande interesse nel trattamento dei minerali metallici, e fu adottata da allora in quasi tutte le attività estrattive del mondo.

Nel 1853 Sella recuperò, riordinò ed ampliò la raccolta di Barelli, che dopo la sua morte rischiava di andare dispersa, e la integrò con altri materiali fino a costituire una collezione di quasi 18.000 campioni, destinata al Museo dell’Istituto Tecnico, poi denominata Scuola di Applicazione per gli Ingegneri al Valentino, che in seguito, nel1906, si fuse con il Regio Museo Industriale per dare origine al Regio Politecnico di Torino. Autore di vari lavori di mineralogia e di cristallografia matematica, nella Scuola di Applicazione Sella fu titolare della Cattedra di Mineralogia, dal 1859 al 1863, poi abbandonata per assumere l’incarico di Ministro delle Finanze.

Per una biografia completa, si rimanda all'interessante e vasto articolo "QUINTINO SELLA. TRA SCIENZA, ALPINISMO E CULTURA. DAL CASTELLO DEL VALENTINO A PALAZZO CORSINI" di Mattia Sella pubblicato sugli atti del Convegno Geoitalia 2011, di cui si riporta un estratto.

Cristallografo, Ingegnere Minerario e Geologo
Quintino Sella (Fig. 1) nasce a Valle Superiore di Mosso il 7 luglio 1927. A 20 anni, il 3 agosto 1847, si laurea in Ingegneria Idraulica all’Università di Torino. Nel 1847 il Ministro dei Lavori Pubblici, Luigi Des Ambrois, invia Sella e Felice Giordano all’École des Mines di Parigi, che era stata fondata nel 1783 per ordine del Re Luigi XVI. Il 1848 per l’Italia è un anno importante: il 4 marzo Carlo Alberto concede al Regno di Sardegna lo statuto (detto Albertino) e il 17 marzo, con l’insurrezione a Venezia, inizia la Prima Guerra
d’Indipendenza. Nel febbraio Sella e Giordano assistono ai moti rivoluzionari contro Filippo d’Orleans, in aprile rientrano in Italia con l’intenzione di partecipare alla guerra contro l’Austria e, in maggio, Sella si reca a
Milano liberata dagli Austriaci. Ma il Ministro Des Ambrois li rimanda immediatamente a Parigi. Il 9 dicembre 1851 Quintino Sella è nominato "élève brevété”.
Tra il 1850 e il 1852 Quintino Sella realizza esperienze di apprendistato in giro per l’Europa nelle officine dell’Auvergne, nelle miniere di Pontgibaud, nella regione mineraria dell’Hartz, in Sassonia e in Inghilterra. Merita riportare cosa scrive alla madre Rosa da Clausthal (Hannover, Bassa Sassonia) nel dicembre 185110: “Non avrei mai creduto che lo studio della natura fosse così allettevole”. Nel 1852 Sella, ritornato in Italia, fu
nominato professore di geometria pratica all’Università di Torino e dal 1854 al 1861.
Lasciò importanti contributi per la cristallografia matematica e per l’assonometria, come metodo di rappresentazione dei cristalli. I lavori scientifici di Quintino Sella si sviluppano nei campi della cristallografia teorica e di quella morfologica applicati non solo ai minerali ma anche alle sostanze inorganiche e organiche.

Il 7 dicembre 1856 il Sella, a soli 29 anni, fu cooptato all’unanimità membro dell’Accademia delle Scienze di Torino e molti dei suoi lavori furono pubblicati nelle Memorie di questa associazione. Se si osservano gli appunti presi dal Sella con estrema minuzia e rigore durante le lezioni seguite all’Ècole de Mines ci si stupisce della precisione dei disegni dei cristalli. Questi disegni diventeranno ancora più perfetti nei suoi lavori scientifici  e nelle dispense delle lezioni di cristallografia. Il professor Germano Rigault nel suo intervento nella commemorazione di Quintino Sella, nel 1984, ricorda che Federico Millosevic11 scriveva (Rigault, 1984, pag. 19): “Per l’esattezza e la finezza del disegno dei cristalli e degli aggruppamenti regolari dei cristalli spesso molto complicati e anche per la perfettissima riproduzione calcografica, le tavole delle memorie di Sella e del suo allievo [Giovanni Strüver] sono più che un’opera di disegno geometrico quasi un’opera d’arte, tanto è il godimento che la loro vista procura all’intenditore”. A mio avviso, sta proprio in
questa sua capacità di vedere (e poi di rappresentare) tridimensionalmente i cristalli la chiave che ha permesso a Quintino Sella di dedurre formule dell’assonometria, come dice Rigault (Rigault, 1984, pag.
19): “ricavate direttamente in base a considerazioni geometriche, senza ricorrere alla trigonometria sferica.”
Ma l’interesse del Sella non si limitò alle formulazioni teoriche. La scienza, e quindi anche la matematica, perché siano utili devono avere anche applicazioni pratiche. Il suo spirito pragmatico e l’interesse per la divulgazione lo portarono a scrivere due volumetti, uno sul regolo calcolatore e uno sul disegno assonometrico.
Nel 1855 ottenne il brevetto per l'invenzione di una cernitrice elettro-magnetica per la separazione della magnetite dal minerale di rame (Fig. 3). L'anno precedente Ernesto Ricardi di Netro, proprietario delle miniere di Traversella, aveva chiesto a Sella di costruire una macchina che permettesse di migliorare la qualità della
produzione (separare la pirite ramosa dal minerale di ferro che ne abbassava il valore). Nel 1860 tre macchine furono costruite per la Miniera di Traversella, ciascuna di esse in grado di trattare 8 tonnellate di materiale al giorno. La cernitrice sarà premiata con medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Londra nel 1862.
Il 27 febbraio 1856 fu nominato ingegnere di seconda classe nel Corpo Reale delle Miniere, incaricato del distretto di Torino e reggente del distretto di Cuneo, inizia così la sua lunga e proficua carriera presso questa
importante istituzione del Regno. Nel dicembre 1860 fu nominato professore di cristallografia, presso la Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri di Torino, fondata l’anno precedente. Nel 1859, in seguito alla
legge Casti e su interessamento di Quintino Sella, l’Istituto Tecnico di Torino era stato trasformato in Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, sul modello dell’ École Polythecnique, e come sede fu scelto il Castello del Valentino.
Nel 1906 dalla fusione della Scuola di Applicazione per Ingegneri con il R. Museo Industriale sorgerà, ad opera soprattutto del matematico Vito Volterra, il Politecnico di Torino.

Nel 1861 Sella, lasciò l’insegnamento e la carriera scientifica  per seguire gli impegni politici.

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