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Giuseppe Gismondi

Autore: Daniele Respino

Carlo Giuseppe Gismondi nacque a Mentone nell'allora Principato di Monaco il 4 novembre del 1762. Fu un mineralogista insigne noto in tutta Europa per aver contribuito alla fondazione del Museo di Mineralogia dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma e per esserne stato il primo direttore e conservatore dall'anno della fondazione al 1824, anno in cui gli succedette Pietro Carpi.

Il Gismondi, membro della Congregazione dei Chierici Regolari delle Pie Scuole della Madre di Dio, si trovò a curare e catalogare migliaia di esemplari di minerali e rocce accumulati durante i papati di Pio VII e precedenti, con un impegno particolare dedicato alla collezione del mineralogista veronese Camillo Clerici, acquistata appositamente dal Papa per arricchire il Museo in quanto già costituita non solo con campioni nazionali, ma bensì dotata di esemplari rappresentativi provenienti da tutta Europa e dall'Asia. 

La notorietà che acquisì dopo l'inaugarazione del Museo avvenuta il 27 Ottobre del 1806 gli consentì di instaurare relazioni e scambi con i colleghi di tutta Europa, e di meritarsi la dedica da parte di von Leonard del nuovo minerale scoperto nelle leucititi di Capo Bove nel 1817: la gismondina.

A suo volta, il Gismondi aveva identificato nel 1803 una nuova specie dei proietti vulcanici dei Colli albani, inizialmente denominata lazialite e successivamente dedicata dal mineralogista francese Bruun-Neerdarg al rinomatissimo Renee Just Hauy: la hauyna.

Dal sito dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma

Il Museo di Mineralogia della Sapienza Università di Roma fu fondato il 13 novembre 1804 dal Papa Pio VII con il breve "Uberes dum menti nostrae" e inaugurato nel 1806 nella sua prima prestigiosa sede: il palazzo della Sapienza allora sede universitaria e oggi ospitante gli Archivi di Stato.

Primo direttore ne fu il padre Carlo Giuseppe Gismondi (1762-1824), mineralista insigne, come dimostra l'onore resogli da von Leonhard nel dedicargli una nuova specie mineralogica, la zeolite denominata gismondite. Gismondi curò l'acquisizione della raccolta del mineralista veronese Camillo Chierici, che costituì la base della raccolta, e stese il primo catalogo sistematico e ragionato della collezione.

Regione: Lazio

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