
Emilio Bechi
Chimico e mineralogista italiano. Docente di scienze naturali presso l’Istituto Tecnico Toscano di Firenze, fu uno studioso dei soffioni boraciferi della Toscana e dei metodi per la produzione dell’acido borico. Operò anche nello stabilimento Coppi e Hall di Travale (Montieri, Grosseto) dedito allo sfruttamento industriale dei lagoni e soffioni della Bandita. Per primo analizzò il minerale, proveniente dai “lagoni” di Larderello (Pomarance, Pisa). La specie gli fu dedicata da Dana nel 1868. Nei suoi numerosi saggi descrisse inoltre varie mineralizzazioni della zona di Montecatini e di altri siti della Toscana. Fu anche direttore della Regia Stazione Agraria di Firenze, ed in tale veste si occupò di problemi legati alla coltivazione della vite, dell’olivo, del tabacco e delle patate ed all’uso dei concimi chimici. Si dedicò inoltre allo studio di pigmenti per la pittura su vetro ed a ricerche archeologiche sui metalli preistorici. Fu infine membro dell’Accademia della Crusca, dell’Accademia dei Georgofili e membro fondatore dell’Istituto d’Arte di Firenze.