
Alberto Pelloux
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Figlio maggiore del presidente del Consiglio e più volte ministro Luigi Pelloux, ha raggiunto il grado di tenente colonnello dell'esercito. È stato docente di mineralogia e litologia applicate all'Università di Genova e direttore del Museo di storia naturale Giacomo Doria.
Ha descritto nuove specie mineralogiche, contribuendo, in particolare, alla conoscenza dei giacimenti minerari della Libia, dell'Albania e della Sardegna. Fra le sue principali pubblicazioni, oltre a numerose note e memorie su periodici scientifici, si ricordano i contributi sulla descrizione geografica della Valle d'Aosta (Roma 1901) e dei minerali del Gran Paradiso (ed. CAI, Torino 1909) e del Vesuvio (ed. inglese di New York 1927).
Socio dell'Accademia dei Lincei, Pelloux è stato presidente della Società Geologica Italiana nel 1934. La sua ricca collezione mineralogica è conservata presso il Museo di scienze della terra dell'Università di Bari[1]. A sua memoria è stato dato il nome di pellouxite ad un minerale ritrovato nelle Alpi Apuane[2].
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Alberto Pelloux was born in Crema, Italy on December 1, 1868, the son of the Italian Prime Minister Luigi Pelloux. He served as Professor of Mineralogy and Petrology at the University of Genoa, and was Director of the Mineralogy and Geology Department of the Giacomo Doria Museum of Natural History. He published a number of mineralogical works, receiving his degree from the University of Pisa. His scientific activity dealt especially with the systematic mineralogy of Italy, and also with applied mineralogy.
Pelloux described several new mineral species, contributing, in particular, to the knowledge of the mineral deposits in Libya, Albania and Sardinia. Among his major publications, as well as numerous notes and memoires in scientific journals, were the contributions on the geographical description of the Valle d'Aosta (1901) and the minerals of Gran Paradiso (1909) and Vesuvius (1927).
Pelloux was a member of the Accademia dei Lincei, and served as president of the Italian Geological Society in 1934. His rich mineral collection is preserved today in the Museum of Earth Sciences at the University of Bari. In 2004 the mineral pellouxite, from the Buca della Vena mine in the Apuan Alps of Tuscany, was named in his honor.
He died in Bordighera, Italy, on February 23, 1948.
Bibliografia
- E. Abbolito, Alberto Pelloux (necrologia), in «Periodico di Mineralogia», 1949, vol. 18, pp. 1-6.
- E. Bernardini, Il carteggio di Clarence Bicknell con Alberto Pelloux. Lettere scelte dal 1902 al 1917, in D. Gandolfi - M. Marcenaro (a cura di), Clarence Bicknell. La vita e le opere, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera 2003, pp. 172-179



