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Luca Bindi

Autore: Wikipedia

Profilo segnalato da Gaspare Maletto.


Da Wikipedia

Luca Bindi (Prato, 2 dicembre 1971) è un geologo italiano.

È titolare della cattedra di mineralogia e cristallografia all’Università di Firenze ed è ricercatore associato all’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Vincitore di numerosi premi scientifici nazionali ed internazionali tra cui spicca il Premio Presidente della Repubblica 2015[1] nella categoria Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Per le sue ricerche ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 2004 il premio Panichi per ricerche mineralogiche della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia[2], nel 2006 il Premio Nardelli assegnato dall’Associazione Italiana di Cristallografia[3] e il prestigioso premio internazionale (Excellence Research Medal) assegnato dalla European Mineralogical Union[4], nel 2007 la Foreign Outstanding Young Researcher Award assegnato dalla Russian Mineralogical Society[5], nel 2010 il Premio “Luigi Tartufari per la Geologia” dell’Accademia Nazionale dei Lincei[6], consegnato durante l’Adunanza Solenne di chiusura dell’anno accademico alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e nel 2015 il Premio Presidente della Repubblica 2015[7] nella categoria Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia Nazionale dei Linceiconsegnatogli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante una cerimonia al Quirinale[8]. Degno di nota anche il fatto che due suoi lavori scientifici riferiti alla scoperta del primo quasicristallo naturale sono stati citati nello “Scientific Background on the Nobel Prize in Chemistry 2011 - The Discovery of Quasicrystals[9]” della Nobel Committee for Chemistry - Royal Swedish Academy of Sciences.

Ha numerose collaborazioni internazionali specialmente con La Princeton University, la Harvard University e il California Institute of Technology.

L’attività di ricerca (condensata in oltre 250 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali) si è rivolta principalmente a studi cristallografico-strutturali su minerali caratterizzati da strutture incommensurate, superstrutture, geminazioni, integrando insieme la mineralogia con i settori più avanzati della cristallografia. Di rilievo sono anche gli studi cristallochimici di fasi mineralogiche importanti per il mantello terrestre, tra i quali, degni di nota, i suoi studi pionieristici su clinopirosseni ricchi in potassio che hanno avuto ampia risonanza internazionale.

La sua scoperta dei quasicristalli naturali (pubblicata su Science nel 2009 e inserita tra le 100 scoperte più importanti del 2009 dal quotidiano statunitense Washington Post) ha avuto grandissima risonanza non solo nella comunità delle scienze della terra ma anche in quella delle scienze fisiche, chimiche e dei materiali; essa dimostra infatti che i quasicristalli possono formarsi spontaneamente in natura e, soprattutto, rimanere stabili per tempi geologici.

Articolo di- Andrea Decio su lultimabattuta.it.

Luca Bindi, geologo e docente all’Università di Firenze, è stato premiato dal presidente della Repubblica per la scoperta dei quasicristalli.

Luca Bindi ha inventato il primo aereo invisibile. Non si tratta di un semplice cartone animato o di un film di fantascienza. Il primo velivolo impercettibile agli occhi dei radar esce dai fumetti e arriva direttamente al Quirinale. Il geologo del Cnr ha scoperto l’esistenza di un minerale unico, a metà tra lo stato cristallino e quello vetroso, dotato di una particolarissima composizione chimica che li rende invisibili agli occhi dei radar. Per la scoperta del quasicristallo, il docente dell’Università di Firenze è stato premiato dal presidente della Repubblica. A Luca Bindi è stato conferito il premio per le Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, assegnato dall‘Accademia nazionale dei Lincei.

L’ “icosaedrite”, questo il vero nome scientifico del minerale, è stato scoperto da Bindi durante un viaggio in Kamchatka. Gli esperti ritengono che si tratti di un elemento giunto sulla terra diversi miliardi di anni fa, in seguito all’impatto di un meteorite. I quasicristalli sono stati scoperti nel lontano 1984 da Dan Schechtman. Il ricercatore israeliano, che ha vinto il premio Nobel nel 2011, ha riconosciuto lo studio e il lavoro di Bindi “determinante per raggiungere il traguardo”.

Grazie alle loro caratteristiche di durezza, resistenza e scivolosità, i quasicristalliaprono la strada a molteplici applicazioni. Tramite la realizzazione di apposite pellicole, uno strato di quasicristalli è in grado di rendere i caccia invisibili agli occhi dei radar. Non solo. Questi minerali possono essere utilizzati anche per la creazione di un filtro che evita di tagliarsi con le lamette da barba e per rendere anti-aderenti le classiche padelle da cucina.

Bindi è stato premiato dal presidente dei Lincei Alberto Quadro Curzio per “aver contribuito alla scoperta di nuove specie mineralogiche, tra cui spicca, per essere stata citata come determinante per il premio Nobel per la Chimica 2011all’israeliano Dan Schechtman, quella della icosaedrite, primo quasicristallo naturale”. Un rinvenimento che ”ha aperto una nuova frontiera alla ricerca sullo stato solido, fornendo all’ingegneria dei materiali una nuova categoria di composti da sintetizzare con un amplissimo potenziale d’uso – prosegue Curzio – e apportando concezioni innovative alle geoscienze, l’astrofisica e la cosmochimica. E che ha anche ispirato la ricerca di nuove conformazioni della materia solida che potrebbero tradursi in uno scatto in avanti dell’ingegneria, garantendo nuove utilizzazioni e applicazioni. La scoperta quest’anno di un nuovo quasicristallo, la decaedrite, da parte del gruppo che fa capo a Bindi, ne è una prima conferma”.

Regione: Toscana

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